L’alopecia continua a essere un problema di notevole attualità non soltanto per le sue ripercussioni estetiche e psicologiche su chi ne è affetto ma anche per l’interesse scientifico, corroborato dall’introduzione di nuove metodiche di studio del capello.
Tra queste, in particolare, è da segnalare la videodermatoscopia: si tratta di una tecnica non invasiva che si avvale di un microscopio collegato a un video grazie a una telecamera e consente una maggior accuratezza diagnostica dell’alopecia rispetto al classico tricogramma.
Basato sul semplice calcolo numerico del rapporto dei capelli nelle varie fasi del loro ciclo di crescita. La videodermatoscopia, infatti, già in uso per altre finalità in ambito dermatologico (per esempio per la mappatura dei nei e l’osservazione delle lesioni cancerose), permette di visualizzare il cuoio capelluto e i capelli a livelli di ingrandimento tali da valutare un’ampia serie di parametri, non soltanto quantitativi (densità, distanza tra un capello e l’altro) ma anche qualitativi (spessore della fibra, caratteristiche di lucentezza). In questo modo, con l’ausilio di un software che integra questi dati, è possibile esprimere un giudizio più analitico e completo delle condizioni del singolo individuo e studiarne l’evoluzione, valutando parallelamente l’efficacia degli eventuali provvedimenti intrapresi.
I segni dermatoscopici osservabili a livello del cuoio capelluto includono alterazioni vascolari, alterazioni di colore della cute e alterazioni del fusto dei capelli. E’ tipica l’aletrazione dei capillari delle papille dermiche nei pazienti con psoriasi del cuoio capelluto, che mostrano dilatazioni e tortuosità caratteristiche.I follicoli piliferi delle aree androgeno dipendenti di pazienti con alopecia androgenetica mostrano spesso le cosiddette “depressioni peripilari”, che sono indice di infiammazione perifollicolare. Nell’alopecia androgenetica è altrettanto tipico osservare una variabilità del diametro dei fusti, criterio diagnostico importante nelle forme iniziali della malattia. La pigmentazione cutanea è alterata nei pazienti con alopecia severe in quanto mostra segni di danno solare. Le alterazioni del fusto sono molto facilmente studiabili ed evidenziabili.
Un altro risvolto importante della videodermatoscopia è il miglioramento della differenziazione tra i vari quadri di alopecia, che a un esame superficiale potrebbero sembrare del tutto simili, e la caratterizzazione addirittura di nuove forme, come l’alopecia areata incognita, in cui la caduta dei capelli è sporadica e non a chiazze, come si osserva invece nell’alopecia areata.
Grazie alla videodermatoscopia, tra l’altro, è stata identificata negli ultimi due anni una nuova fase del ciclo del capello, denominata “kenogen”: essa è caratterizzata da un follicolo che rimane vuoto tra la caduta del capello e la successiva ricrescita di quest’ultimo. La riduzione di densità dei capelli, in alcuni casi, può quindi dipendere dall’accentuazione di follicoli temporaneamente vuoti. Il massaggio in questo caso può migliorare il problema, abbreviando la permanenza in fase kenogen.